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domenica 18 luglio 2010

Trattenersi non vuol dire rinunciare, ma esaltare la dote della pazienza
Per vedere chiaramente la nostra immagine, dobbiamo solamente pulire lo specchio.

giovedì 15 luglio 2010

Zengetsu

Zengetsu, un maestro cinese della dinastia T’ang, scrisse per i suoi allievi i seguenti consigli:



Vivere nel mondo e tuttavia non stringere legami con la polvere del mondo è la linea di condotta di un vero studente di Zen.


Quando assisti alla buona azione di un altro, esortati a seguire il suo esempio. Nell’aver notizia dell’errore di un altro, raccomandati di non imitarlo.


Anche da solo in una stanza buia comportati come se avessi di fronte un nobile ospite. Esprimi i tuoi sentimenti, ma non diventare più espansivo di quanto la tua vera natura ti detti.


La povertà è il tuo tesoro. Non barattarla mai con una vita agiata.


Una persona può sembrare sciocca e tuttavia non esserlo. Può darsi che stia solo proteggendo con cura il suo discernimento.


Le virtù sono i frutti dell’autodisciplina e non cadono dal cielo da sole come la pioggia o la neve.


La modestia è il fondamento di tutte le virtù. Lascia che i tuoi vicini ti scoprano prima che tu ti sia rivelato.


Un cuore nobile non si mette mai in mostra. Le sue parole sono come gemme preziose, sfoggiate raramente e di grande valore.


Per uno studente sincero, ogni giorno è un giorno fortunato. Il tempo passa ma lui non resta mai indietro. Né la gloria né l’infamia possono commuoverlo.


Critica te stesso, non criticare mai gli altri. Non discutere di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato.


Alcune cose, benché giuste, furono considerate sbagliate per intere generazioni. Poiché è possibile che il valore del giusto sia riconosciuto dopo molti secoli, non c’è alcun bisogno di pretendere un riconoscimento immediato. Vivi con un fine e lascia i risultati alla grande legge dell’universo. Trascorri ogni giorno in serena contemplazione.

mercoledì 14 luglio 2010

l'uomo e la tigre

Un uomo stava camminando nella foresta quando s'imbattè in una tigre. Fatto dietrofront precipitosamente, si mise a correre inseguito dalla belva. Giunse sull'orlo di un precipizio, ma per fortuna trovò da aggrapparsi al ramo sporgente di un albero. Guardò in basso, e stava per lasciarsi cadere, quando vide sotto di sé un'altra tigre. Come se non bastasse, arrivarono due grossi topi, l'uno bianco e l'altro nero, che incominciarono a rodere il ramo. Ancora poco e il ramo sarebbe precipitato. Fu allora che l'uomo scorse un frutto maturo. Tenendosi con una sola mano, lo colse e lo mangiò. Com'era buono!

Commento

Questo aneddoto illustra la saggezza e l'essenza dello Zen: la capacità di vivere qui ed ora, di cogliere l'attimo fuggente. Tra le opposte esigenze, tra l'essere e il nulla, tra la vita e la morte, rifiutando tanto lo sconforto quanto l'esaltazione, il saggio sa gustare la dolcezza di un semplice frutto, di un semplice istante. Meditare è immergersi nel presente, lasciando perdere sia i ricordi sia le preoccupazioni per il futuro. Anche se ci troviamo sull'orlo di un precipizio, questo momento è tutto il nostro tempo. Solo la nostra mente, con le sue previsioni e le sue anticipazioni, ce lo può distruggere. Dice la Maitry-Upanishad: "Per gli uomini, la mente è la sola causa della schiavitù e della liberazione".

racconto zen

UNA TAZZA DI TE'



Nan-in, un maestro giapponese dell'èra Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.

Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare.
Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi. «E' ricolma. Non ce n'entra più!».
«Come questa tazza,» disse Nan-in «tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?».

(Tratto da: "101 Storie Zen" a cura di Nyogen Senzaki e Paul Reps, Adelphi Edizioni, Milano, 1973

A volte le nostre opinioni sono così radicate in noi che non lasciamo lo spazio per l'altrui pensiero,non permettiamo a nessuno di mostrarci un'altro punto di vista,chiudendoci lo possibilità di vedere ciò che è davanti ai nostri occhi,non tanto per la sua stessa verità ma per ciò che è.

se riuscissi a vedere il mondo con gli occhi di un bambino con lo stesso stupore e meraviglia , solo allora potrei forse vedere la verità

lunedì 12 luglio 2010

anonimato in internet

Certo che farsi passare per altre persone è facile in internet,in fondo non esiste un modo per sapere con chi realmente stai parlando,tuttavia quando conosci una persona diventa più semplice capire.
la cosa triste,è che certi personaggi si sentono in diritto di offendere ed insultare senza paura un pò vigliaccamente nascosti dietro l'anonimato.Io mi chiedo ma che razza di persone sono? quale dignità c'è dentro una persona che alle spalle ti colpisce quanto coraggio?
sicuramente affrontare una persona e dire i faccia ciò che si pensa serve molto coraggio sempre più spesso ci troviamo di fronte a persone vili senza spina dorsale capaci solo di colpire alle spalle come vigliacchi senza onore.

domenica 11 luglio 2010

lunedì 5 luglio 2010

una preghiera

Ti adoro mio Dio e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata, fa' che siano tutte secondo la tua santa volontà e per la maggior Tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male.La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Così sia.

domenica 4 luglio 2010

IL PERDONO

Perdonare purifica completamente l'anima perché è l'atto di carità più eroico che esista. Perdonare significa purificare la memoria, Perdonare purifica completamente l'anima perché è l'atto di carità più eroico che esista. Perdonare significa purificare la memoria, rinnovare il perdono ogni attimo, quando gli assalti dei ricordi stringono d'assedio la mente e non ti lasciano ragionare. Affiorano come foglie sullo specchio dell'acqua e galleggiano su quella pellicola, ignare della loro destinazione, della loro sorte. A volte il silenzio diventa un atto eroico. Ma i santi, come il solito sanno andare oltre: ecco che dopo un'offesa ricevuta, pregano Gesù per la persona che li ha offesi e fanno...penitenza...Beati loro!!

pensiero per l'estate 2

"non tutti quelli che hanno gli occhi chiusi sono addormentati. E non tutti quelli che hanno gli occhi aperti sanno vedere."

pensiero per l'estate

"Quanto più vado avanti nella vita,tanto più mi rendo conto che il miglior discorso è il silenzio."
(Gandhi)
ma quanto sono vere queste parole!!?

venerdì 2 luglio 2010



Cio' che è più amaro, nel dolore di oggi, è il ricordo della gioia di ieri.
Quando l'amico vi confida il suo pensiero,
non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa
nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate,
come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero
non è amore,
ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

Se vuoi conoscere Dio,
non essere un solutore di enigmi.
Piuttosto guardati intorno,
e lo vedrai giocare con i tuoi bambini.


Kahlil Gibran
~ Il profeta ~

giovedì 1 luglio 2010

Ho fatto un sogno

Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che ho camminato sulla sabbia
accompagnato dal Signore
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.

Ho guardato indietro e ho visto che
ad ogni giorno della mia vita,
apparivano due orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore.

Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si esaurirono.

Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi punti
c'era solo un'orma...
Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
di maggiore paura e di maggior dolore.

Ho domandato, allora:
"Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
più difficili?".

Ed il Signore rispose:
"Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te e che non ti avrei lasciato solo
neppure per un attimo:

i giorni in cui tu hai visto solo un'orma
sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio".

~ Margaret Fishback Powers ~