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mercoledì 5 dicembre 2012

la mia cintura nera

un giorno mentre sugli spalti della palestra ammiravo mio figlio che si allenava nel karate venni invitato ad iscrivermi,mio figlio insisteva ed anche il maestro Luigi Fiorella m'invitava a provare ma dentro do me pensavo che mi sarei sentito ridicolo dentro quello strano pigiama bianco stretto alla vita da una cintura più o mneo colorata.
Poi si sà, l'amore per mio figlio prevalse sull mio orgoglio,sulla mia vanità ed anche la mia dignità,così mi iscrissi iniziando a praticare insieme a mio figlio.
dopo qualche anno mio figlio lasciò il karate per seguire i suoi amici verso un altro sport ed io restai a praticare karate stile shotokan nella palestra di Vighignolo.
Ma il destino aveva in serbo per me qualcosa di diverso così mi trovai obbligato a lasciare il karate dopo  qualche anno con l'orgoglio però di aver raggiunto la cintura verde ed il secondo posto in una gara di kata interna alla palestra,risultato per me fantastico.
Un giorno scoprì il dojo yohkoh,per caso, guardando su internet,lo preferì ad altri per l'insegnamento dello yoga , mi trovai subito molto bene conobbi il Maestro Romano Bosi persona meravigliosa e maestro incredibile,anche se devo ammettere che lo yoga non mi entusiasmava scoprì però quanto fosse utile ed importante nella vita e per se stessi.
  per caso (ma non troppo) vidi le spade fotografie e tuttop ciò che riguardava il Katori Shinto Ryu (arte per me assolutamente sconosciuta) mi informai attraverso Camilla moglie del Maestro Luca e paziente guardiana della nostra tranquillità nel dojo dove si praticava yoga, mi invitò a provare ma il ghiaccio con le arti marziali si era definitivamente rotto e superato il mio incredibile imbarazzo andai a provare.
Le difficoltà erano molte tre bravissssimi allievi : Antonio Fabio e Loprenzo mi facevano sentire un imbranato di prima categoria Andrea e Matteo (meno abili ) non mi facevano sentire meglio,non certo per colpa loro ovviamente,non ho mai trovato un gruppo di persone così ben disposte ad accogliere e sorreggere chi si trovava in difficoltà tuttavia io mi sentivo un incapace e alcune battute del Maestro non mi aiutavano di certo(anche se erano solo per gioco) confidai il mio malessere a Camilla la quale mi tranquillizzò e mi convinse a non arrendermi,ma in cuor mio non ero così fiducioso sulle mie possibilità.
Così come gridavo a mio figlio dagli spalti dove giocava a calcio incitandolo a non arrendersi,andai avanti nonostante tutto.
Numerosi furono gli ostacoli nel mio percorso,persi la fiducia in me stesso non sò quante volte anche se mai lo ammisi,non posso dimenticare gli incoraggiamenti di Antonio,le "pacche"sulla spalla e la comprensione di Fabio,l'aiuto incredibile di Lorenzo sui dettagli, i consigli del Maestro Luca.
Ma così come nel lavoro e nella vita,abbassai la testa senza guardarmi intorno e con l'aiuto di tutti i miei compagni di corso e di vita continuai ancora e ancora e ancora.
In fondo ho sempre sognato di poter un giorno cingere alla vita una cintura nera simbolo dell'inizio dello studio delle arti marziali,ma non mi ritenevo in grado di aspirare a tanto per la mia età,per il mio fisico non più giovane e scattante e per altri motivi che non starò qui ad elencarvi.
Tuttavia credetemi quando vi dico che questo percorso mi ha cambiato la vita,dalle basi,dalle radici e mi considero oggi un uomo diverso per certi versi migliore.
Poi un giorno come un fulmine a ciel sereno il Maestro mi propone di fare l'esame per la tanto agognata cintura nera,non potevo crederci,e non vi racconto la mia delusione quando dovetti fare un passo indietro e di comune accordo,non sentendomi ancora pronto,dovetti fare l'esame per avere l'hakama .
 ma andai avanti ancora lo stesso anche di fronte a fatti che non capivo e trovavo ingiusti o non molto corretti a mio avviso, e ancora una volta Antonio Fabio e Lorenzo corsero in mio aiuto facendomi capire che i fatti in fondo non hanno solo un punto di vista,e andai avanti.
Quando arrivò il giorno in cui il Maestro Luca mi chiese se volessi gestire una palestra di Katori Shinto Ryu (l'arte marziale più bella del mondo...e di più) ovviamente con il suo appoggio,un calcio in pancia mi avrebbe fatto meno male,non potevo credere che mi volesse affidare un compito così importante e di responsabilità(in fondo non mi sento così bravo e capace) .
Per farla breve iniziai ed ora ho ben 3 allievi bravi e capaci più Alessandra che viene anche lei da Cornaredo,non mi sembrava vero ma stavo insegnando e i risultati mi sembrano buoni.

















Alla fine la svolta 3 settimane prima il mio Maestro mi chiede se voglio fare l'esame la mia risposta è istintiva priva di logica e di pensieri assolutamente non assennata ma piena di gioia ed orgoglio,risposi: certo che si. così iniziò il mio allenamento in palestra a casa al lavoro( dovevate vedere che bei "seigan" facevo cion il mestolo per non parlare del terzo kata di "bo" con la scopa o il tiraacqua.
Beh arrivò il giorno dell'esame anzi il momento:battito cardiaco zero,salivazione zero,pensieri in testa zero,circolazione sanguigna,ma chi può dirlo. forse ero già morto ma nessuno me lo aveva detto ancora,tuttavia mi sembrava di respirare come Micaela mi aveva detto di fare,dalla commissione arriva una voce strana che chiama il mio nome,non riesco a vedere chi è forse è la mioa paura che mi consiglia di scappare via di corsa ma le gambe sono inchiodate al pavimento e lo sforzo per portarmi al centro della sala e incredibile,davanti agli occhi vedo solo un colore ,il bianco mi si appanna la vista credo di essere svenuto e quando ho riaperto gli occhi mi trovavo in piedi davanti al maestro Pastore che si complimentava con me. Anche il momento in cui qualcuno mi ha detto di fare iaido da solo davanti a tutti è solo un ricordo sfocato,una voce mi disse facci vedere un estrazione (anche se poi erano tre).....poi il vuoto,il nulla, mi metto in seiza con tutti gli altri scattano foto applaudono si fanno i complimenti a vicenda ma io vorrei solo essere tra le braccia di mia moglie e dei miei figli.

E' stato sicuramente uno dei giorni più belli della mia vita,la gioia e la felicità stentavano a restare dentro di me, l'unico neo?     mia moglie Claudia era lontano mio figlio Luca non c'era per fortuna c'era mia figlia Valentina il cui abbraccio è stata la ricompensa più bella del mondo.
Grazie a tutti a Matteo ,Valentina , Pina , Giuseppe e sua moglie Lucia , Massimo , Davide , Manuela , Fabio ,Antonio ,Lorenzo , Vincenzo , Micaela , Vincenzo , Alessandra e a tutti quelli che non nomino perchè la lista sarebbe troppo lunga grazie a tutti per la vostra stima e fiducia per il vostro amore e per la vostra comprensione.


                                               Grazie a tutti amici vi voglio bene!