http://www.umbertotorelli.com/index.php?cath=&articolo=292-L-arte-che-usa-i- Questa è mia cugina Caterina Tosoni una grande artista e qui il link dell'articolo pubblicato che parla di lei
http://www.umbertotorelli.com/index.php?cath=&articolo=292-L-arte-che-usa-i-
non è forte colui che non cade mai,ma colui che cadendo trova la forza per rialzarsi
mercoledì 29 febbraio 2012
domenica 12 febbraio 2012
Addio
si lo sò,è già da un pò che gira in internet ,tuttavia la morte non è mai vecchia , non passa mai di moda, è sempre lì vicino a noi in ogni momento,e non ci abbandona mai. Invece vedo che troppo spesso la gente intorno a me lo dimentica,passa con il rosso non ripetta le precedenze, vive i limiti di velocità come una cosa noiosa ed assurda insultando chi invece li rispetta. Guidano macchine sempre più potenti e grosse senza alcun rispetto per la vita degli altri ma anche per la propia,a volte sembra addirittura che non conoscono il codice della strada o il buonsenso.
Credo perciò che video di questo tipo non passino mai di moda e dovrebbero essere proposti tutti i giorni ,anche più volte al giorno,perchè la signora Morte potrebbe essere lì per te ...domani!
Spesso noi continuiamo a soffrire senza fare uno sforzo per cambiare; ecco perché non troviamo pace durevole e appagamento. Se noi perseverassimo, saremmo certamente capaci di superare tutte le difficoltà. Dobbiamo fare lo sforzo, perché possiamo passare dalla miseria alla felicità, dallo sconforto al coraggio.
sabato 11 febbraio 2012
Nando Balzarro
https://www.facebook.com/profile.php?id=1327713682Percorro quella strada in su e in giù. Ormai sono tre ore che percorro quella strada in su e in giù. D'altra parte quando mi metto in testa una cosa è difficile farmi cambiare idea. Così sono tre ore che percorro questa strada in su e in giù. Potrebbe sembrare, ad un occhio indiscreto o incuriosito, potrebbe sembrare che io sia lì ad aspettare qualcuno e che, per darmi un contegno, non faccia altro che percorrere quella strada in su e in giù. Se proprio devo essere sincero (e sarà opportuno che, giunto alla mia età, io sia sincero), è vero che sto aspettando qualcuno e, per essere sincero, questo qualcuno sono io. Prima che pensiate che sia impazzito e quindi, come accade sempre in questi casi, si preferisca, non dico a scappare, ma almeno un po' di distanza di sicurezza, quella sì è opportuno prenderla. Prima che tale precauzione venga presa, lasciatemi spiegare il perché di questa strana attesa... Infatti, come si fa ad aspettare se stessi quando è evidente che noi siamo già lì, anzi qui, proprio qui, nel preciso punto ove ora mi sto trovando. Be', anche l'impresa di spiegarvi, date le circostanze, non è poi così semplice... resta inteso che devo spiegarmi, e devo anche fare presto... insomma, come dire? Io non sono io, bensì quello che avrei voluto essere e... vi assicuro, c'è una bella differenza fra me e lui, cioè quel lui che sono effettivamente stato. Ma, come vedete, la mia pazienza e la mia fiducia è talmente grande che ancora aspetto con abbastanza sicurezza che egli recuperi qualcosa riguardo ciò che non ha potuto, o saputo essere. Per esempio farebbe ancora in tempo a scrivere le pagine del libro che stavo componendo e innanzi alle difficoltà del quale si è arreso, farebbe ancora in tempo a dire ti amo a quella donna a cui il suo stupido orgoglio si è ben guardato di cedere... farebbe ancora in tempo ad avere il figlio che non ha voluto e che oggi avrebbe trent'anni, farebbe ancora in tempo ad amare, amare di più il prossimo che ha sempre snobbato. Ho fatto solo qualche esempio ma... ma ci sarebbero ancora molte cose da dire e da diventare. Così sono tre ore che percorro quella strada in su e in giù con l'assurda (o forse non poi tanto assurda) speranza di diventare almeno in parte quello che avrei voluto essere e, per paura e debolezza, non sono mai stato.
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