Il Bushido letteralmente «la via del guerriero» è un codice di condotta e un modo di vita Questo codice, sebbene risalga al 660 a.c., venne citato per la prima volta nel Kōyō Gunkan (1616) e messo organicamente per iscritto in seguito da Tsuramoto Tashiro, che raccolse le regole del monaco-samurai Yamamoto Tsunetomo (1659 – 1719) nel noto testo Hagakure.
Ispirato alle dottrine del buddhismo e del confucianesimo adattate alla casta dei guerrieri, il Bushido esigeva il rispetto dei valori di onestà, lealtà, giustizia, pietà, dovere e onore, i quali dovevano essere perseguiti fino alla morte. Il venir meno a questi princìpi causava il disonore del guerriero, che espiava la propria colpa commettendo il seppuku, il suicidio rituale.
Il Bushido si fonda su sette concetti fondamentali, ai quali il samurai deve scrupolosamente attenersi:Rettitudine (義 gi)Coraggio (勇氣 yūki)Benevolenza (仁 jin)Rispetto (礼 rei)Onestà (誠 makoto)Onore (名誉 meiyo)Lealtà (忠義 chūgi)
trascrizione in kanji di Samurai
I samurai seguivano un preciso codice d'onore, chiamato Bushidō (via del guerriero), la più famosa opera che lo sintetizza è l'Hagakure di Yamamoto Tsunetomo
(1659-1721). Non bisogna però ritenere che il Bushido praticato nelle
diverse epoche in cui vissero i samurai fosse sempre attinente ad un
medesimo codice d'onore, privo di modifiche o di differenze. Per esempio
l'Hagakure è sostanzialmente diverso e confliggente in molte parti con
un'altra celebre opera sul Bushido, scritta poche decine di anni prima,
il "Libro dei cinque anelli" di Miyamoto Musashi. Infatti il concetto di
onore dell'Hagakure è basato sull'accettazione della morte e
sull'obbedienza cieca al proprio signore, mentre Musashi lo lega alla
ricerca dell'auto perfezionamento, e alla completezza culturale e
filosofica. Si noti che Musashi non era un "vero" samurai ma un bushi,
rifiutandosi per tutta la vita di prestare servizio ad un signore
giurandogli fedeltà, rimanendo sempre indipendente; una pratica normale
nel XV e XVI secolo, ma eccentrica nel XVII, e considerata con sospetto
negli ambienti culturali affini a quelli in cui fu redatto l'Hagakure.
Inoltre Musashi si interessò pochissimo dell'onore formale e
l'etichetta, concentrandosi soprattutto sull'onore sostanziale e
personale. Il samurai Miyamoto Musashi.
L'Hagakure è un libro scritto, in un'epoca di pace, per creare un
samurai perfetto, a partire dal suo obbligo di servire il proprio
padrone e il suo onore, con la propria spada e con la propria vita, il
Libro dei cinque anelli, al contrario, punta a creare un perfetto
samurai facendolo divenire un uomo completo o il più possibile completo,
ed inoltre pone molto l'accento sulla spiritualità buddista zen (e
marginalmente sul buddismo esoterico colto) ed alla preparazione
filosofica, puntando a fare del suo samurai perfetto anche un uomo
"buono" secondo i principi del buddismo giapponese. Si noti che il Libro
dei cinque anelli fu scritto appena dopo la pacificazione del Giappone,
da un simpatizzante per la fazione sconfitta, e quindi è molto meno
"teorico" e molto più pragmatico e figlio di combattimenti reali e non
dispute sull'onore. Forse non è un caso se l'Hagakure divenne un libro
importantissimo per il nazionalismo e il fascismo giapponese (che
comunque lo utilizzarono snaturandolo) che lo resero una lettura quasi
obbligatoria all'interno dei loro circoli, mentre il Libro dei cinque
anelli conobbe una grande fortuna anche al di fuori del Giappone, in
ambiti culturali differenti.
Fiori di ciliegio
Oggi assunto a simbolo di tutte le arti marziali, venne adottato dai
samurai quale emblema di appartenenza alla propria classe.
Nell'iconografia classica del guerriero il ciliegio rappresenta insieme
la bellezza e la caducità della vita: esso, durante la fioritura, mostra
uno spettacolo incantevole nel quale il samurai vedeva riflessa la
grandiosità della propria figura avvolta nell'armatura, ma è sufficiente
un improvviso temporale perché tutti i fiori cadano a terra, proprio
come il samurai può cadere per un colpo di spada infertogli dal nemico.
Il guerriero, abituato a pensare alla morte in battaglia non come un
fatto negativo ma come l'unica maniera onorevole di andarsene, rifletté
nel fiore di ciliegio questa filosofia. Un antico verso ancora oggi
ricordato è "hana wa sakuragi, hito wa bushi" (花は桜木人は武士) che tradotto
significa "tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero" - (Come
il fiore del ciliegio è il migliore tra i fiori, così, il guerriero è
il migliore tra gli uomini). Il sakura era venerato.
testi e foto tratti da Wikipedia
Quindi si può affermare che: il Katori Shinto Ryu sia l'arte marziale più bella del mondo ^_^