- Io sono il Signore, tuo Dio... Non avere altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine... Non ti prostrerai davanti a quelle cose...
- Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio...
- Osserva il giorno di sabato per santificarlo...
- Onora tuo padre e tua madre...
- Non uccidere.
- Non commettere adulterio (poi trasformato in "non commettere atti impuri").
- Non rubare.
- Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
- Non desiderare la moglie del tuo prossimo.
- Non desiderare la casa del tuo prossimo... né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.
non è forte colui che non cade mai,ma colui che cadendo trova la forza per rialzarsi
mercoledì 29 gennaio 2014
i dieci comandamenti
Le Beatitudini
Le Beatitudini rappresentano la persona di Gesù, sono l'identità del cristiano, il cristiano che vive secondo questi insegnamenti, sa ed è consapevole di portare la croce della vittoria, l'emblema della risurrezione, come Cristo nel momento della trasfiguzione nel dialogare con Elia e Mosè alla presenza di tre apostoli disse, se prima non fosse stato innalzato sulla croce non sarebbe potuto entrare nella gloria del padre, spazzando via la morte. Così il cristiano se non si identifica nella persona di Cristo non può accedere al Regno di Dio.
« Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli » |
Parabola del pescatore che giudicava duramente il prossimo
Or dunque, una sera che andava navigando sicuro, si permise di esprimere dei giudizi sul prossimo suo. Un prossimo, secondo lui, tanto lontano da non essere considerato prossimo. Nessun legame di nazionalità, nè di mestiere, nè di fede lo univa a quel prossimo e perciò egli, senza nessun freno di solidarietà nazionale, religiosa o professionale, lo derideva tranquillamente, anzi severamente, e si lamentava di non essere padrone del luogo, perchè se lo fosse stato avrebbe cacciato quel prossimo da esso luogo, e, nella sua fede intransigente, quasi rimproverava l'Altissimo di concedere a questi diversi da lui di fare e di vivere quello e dove egli faceva e viveva.
Sulla sua barca era un suo amico, un suo buon amico il quale lo amava con giustizia e perciò lo voleva saggio e, quando occorreva farlo, ne correggeva le idee sbagliate. Quella sera, dunque, questo amico disse all'uomo barcaiuolo: "Perchè questi pensieri? Non è uno il Padre degli uomini? Non è Egli il Signore dell'Universo? Il suo sole non scende forse su tutti gli uomini a scaldarli, e le sue nuvole non bagnano forse i campi dei gentili come quelli degli ebrei? E se questo fa per i bisogni materiali dell'uomo, non avrà le stesse provvidenze per i loro bisogni spirituali? E vorresti tu suggerire a Dio ciò che deve fare? Chi come Dio?"
L'uomo era buono. Nella sua intransigenza era molta ignoranza, molte idee errate, ma non era mala volontà, non era intenzione di offendere Dio, anzi era intenzione di difenderne gli interessi. Sentendo quelle parole si gettò ai piedi del saggio e gli chiese perdono per aver parlato da stolto. Tanto impetuosamente lo chiese che per poco non produsse una catastrofe facendo perire la barca e chi era su essa, perchè nella foga di chiedere perdono non si curò più nè del timone nè della vela, nè delle correnti. Perciò dopo il primo sbaglio di mal giudizio commise un secondo sbaglio di mala manovra, e provò a se stesso che non solo era un debole giudice ma anche un maldestro marinaio.
Il seminatore
Le arti marziali
Un pugno o un calcio non servono a battere la persona che hai di fronte,ma a battere l'inferno del tuo ego e della tua paura
Anche se devo dire che troppo spesso ci si riempie la bocca di queste bellissime frasi .... purtroppo troppo spesso sono solo parole perchè nei fatti ho trovato spesso personaggi strani ;-) diciamo così che è meglio.
La mia ultima esperienza nelle arti marziali ne è la prova in più un amico mi ha raccontato fatti che non lasciano spazio a dubbi e mi hanno confermato di quanta falsità ed ipocrisia ci sia nel mondo delle arti marziali. in fondo un occidentale resta tale non basta un karategi e la bocca piena di massime giapponesi.
arti marziali a cornaredo Katori shinto ryu
L'unica palestra a Cornaredo dove imparare veramente l'arte marziale più bella del mondo....
domenica 26 gennaio 2014
PREGHIERA ALLA SACRA FAMIGLIA
martedì 21 gennaio 2014
La soddisfazione di un insegnante
Quando ti accorgi che ciò che hai tentato di trasmettere ha raggiunto il suo scopo?
Quando a distanza di tempo un tuo allievo ti chiama per dirti "ho superato il mio primo esame ed è stato anche merito tuo, , grazie" al di là di sterili polemiche ( o invidie) la mia soddisfazione è stata enorme mi ha ripagato di tutto e nonostante la mia scarsa esperienza, ho donato qualcosa in "shin den shin"
Grazie mi hai reso orgoglioso anche tu devi esserlo di te stesso imparando a vedere sempre al di là delle cose comprendendo la vera essenza
Anche io , insieme a te, ho imparato .
Un maestro può solo dare delle nozioni al suo discepolo, esporgli la sua opinione. Ma io solo sono capace di riconoscere la Verità, di integrarla. L'integrazione di sé stessi rimane sempre il nucleo centrale. La trasmissione avviene unicamente da cuore a cuore (I shin den shin) ed è aldilà della dottrina e dell'erudizione. Ogni insegnamento si limita ad indicare, orientare verso ciò che già esiste in sé stessi, senza saperlo. Non vi è dunque un segreto che il Maestro possa "trasmettere" al discepolo: è facile insegnare, è facile ascoltare; il difficile è prendere coscienza di ciò che esiste già in sé, trovarlo e prenderne realmente possesso”.
Un giorno un'immensa folla di persone si radunòper ascoltare gli insegnamenti di Shakyamuni, il Buddha. Il Buddha non disse una parola,prese un fiore e lo tenne davanti a sè. Solo il discepolo Kasyapa comprese l'essenza di quel gesto.Avvenne così la prima trasmissione di un insegnamento senza parole, da maestro a discepolo, da mente a mente.I shin den shin
sabato 18 gennaio 2014
Tutto in una frase
<< Signore salvami dalla presunzione di sapere tutto, dall’arroganza di chi non ammette dubbi;dalla durezza di chi non tollera ritardi; dal rigore di chi non perdona debolezze; dall’ipocrisia di chi salva i principi e uccide le persone. >>(Tonino Bello)
martedì 14 gennaio 2014
Perché non rispondi!
Recentemente qualcuno mi ha chiesto il motivo del mio silenzio rispetto ad un "personaggio" che mi aveva insultato molto pesantemente arrivando perfino a minacciarmi fisicamente.
Beh come ho già detto in passato non si deve aver paura della verità e la migliore risposta da dare ad un cretino è il silenzio, tanto non potrebbe capire.
sabato 11 gennaio 2014
la splendida virtù
Se impariamo a leggere dentro il nostro cuore possiamo scoprire una forza incredibile che ci sorregge in ogni momento
la maschera d'argilla
mercoledì 8 gennaio 2014
per pensare
l'amicizia ed il perdono
....poi un giorno qualcosa si spezza e l'amicizia si trasforma in odio...
... poi ti accorgi che non è altro che una persona povera senza valori,vuota,inutile a se stessa...
... poi ti accorgi che sei in grado di perdonarla,solo chi è forte veramente è in grado di perdonare,senza dimenticare ma in grado di donare il perdono a chi gli ha fatto del male.
In fondo chi ti fà del male è solo un debole che ha paura e attacca,quando lo capisci...lo perdoni!