non è forte colui che non cade mai,ma colui che cadendo trova la forza per rialzarsi
venerdì 31 dicembre 2010
felice anno nuovo!!!
... e stasera...grande mangiata con amici buoni vini e tanta allegria .... !
auguri a tutti
sabato 25 dicembre 2010
S.S.Natale 2010
un agurio di cuore a tutti,ma proprio a tutti per un felice Natale ed un anno nuovo migliore atutti gli uomini di buona volontà
venerdì 24 dicembre 2010
giovedì 23 dicembre 2010
LITANIE DELL’UMILTÀ
O Gesù! mite ed umile di cuore! Esauditemi.
Dal desiderio di essere stimato
Liberatemi, Gesù.
Dal desiderio di essere amato
Liberatemi, Gesù.
Dal desiderio di essere esaltato
Liberatemi, Gesù.
Dal desiderio di essere onorato
Liberatemi, Gesù.
Dal desiderio di essere lodato
Liberatemi, Gesù.
Dal desiderio di essere preferito agli altri
Liberatemi, Gesù.
Dal desiderio di essere consultato
Liberatemi, Gesù.
Dal desiderio di essere approvato
Liberatemi, Gesù.
(Card. Rafael Merry del Val)
“E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.”
(Gv 1,14)
La tenerezza
e la tenacia di Dio
sono la nostra festa!!!
Buon Natale!
Don Paolo
Per chi ha tempo di leggere:
“Vi annuncio una grande gioia,
che sarà di tutto il popolo” (Lc 1,10)
Carissimi fratelli e sorelle
con immensa gioia prego con voi in questo santo giorno. Il Natale ci ricorda che la storia dell’uomo è stata divisa dalla decisione di Dio di farsi vedere e di svelare il suo amore. Nella nascita di Gesù noi possiamo contemplare l’amore che Dio ha da sempre per noi, possiamo guardare il nostro mondo di fronte alla notizia meravigliosa che Dio ci è vicino.
La preparazione del tempo di Avvento ci ha regalato tanti bei momenti (liturgici, spirituali, di festa e di incontro) nei quali abbiamo potuto condividere l’attesa, la preparazione e l’arrivo delle feste e del Festeggiato. Ho riscoperto che la dimensione dell’attesa, nella nostra vita, ci svela l’aspetto più bello e più vero della vita stessa.
Incontrandovi, nelle vostre case durante le benedizioni, nei momenti insieme, nella S. Messa della domenica, mi è giunto molto forte il vostro attaccamento alla vita dei vostri cari, delle persone che amate e, perché no, dei figli degli altri, dei vicini, dei poveri, degli ammalati, degli amici.
Non condivido per niente lo sguardo pessimista che in molti cercano di farci vedere e credere come il più reale. Trovo che i messaggi dei mezzi di comunicazione sono molto forti, ma sono dispersi nel tentativo di dare risposte umane a domande troppo grandi. L’arrivo del Natale è la risposta di Dio a tutte le nostre domande. Il Natale è la preziosa mano di Dio che decide di accarezzarci. Mano tenace, forte, del guerriero che ci difende, ma allo stesso tempo mano che ci accarezza e che ci accompagna nelle nostre notti insonni o sognanti. Il piccolo bambino è allo stesso tempo tutta la potenza di Dio e l’infinita tenerezza del Padre.
La nostra poca fede, troppo spesso, ci porta su sentieri che non ci permettono di vedere Dio e, allo stesso tempo, ci impediscono di vedere noi stessi e gli altri. La piccolezza del bambino Gesù è invece la quiete che ci permette di sederci, di guardare ciò che ci succede intorno, di vedere Dio, e di trovare il coraggio per guardare in noi stessi.
Ecco dunque la salvezza: guardare in noi stessi e lasciar entrare lo Spirito, come ha fatto Maria! A Natale facciamo festa perché Maria, e una serie interminabile di persone, ci hanno testimoniato la presenza di Dio, che è la novità più grande che possiamo sperare. La nostra unica vera speranza. Lo Spirito di Gesù, come in una interminabile annunciazione, chiede posto dentro di noi per restituirci la nostra dignità di figli. Nel piccolo figlio di Dio noi vediamo noi stessi, come in uno specchio. Ci specchiamo e ci scopriamo con il desiderio di felicità, di candore, di generosità e di giustizia.
Prego con voi davanti al presepe e chiedo due doni a Gesù bambino: intensificare la comunione e la collaborazione tra noi, e imparare, come ha fatto Gesù, a dare il meglio di noi stessi sempre, in ogni istante della vita. Intensificare la comunione per dar ragione al nostro desiderio di vivere la vita con gli altri, per scoprire con stupore i doni presenti in chi ci vive vicino e per moltiplicare le occasioni di bene e di servizio. Dare il meglio di noi stessi è un’esigenza che sgorga dalla gioia di vivere. Non possiamo accontentarci di fare il compitino, di tirare a campare, di accettare compromessi, di vendere i nostri ideali e la nostra libertà; chiedo al Signore di fare di ogni cristiano un discepolo che con Gesù nel cuore vive nella pace e nel tormento di fronte all’ingiustizia. Mi piace vivere così, mi piace essere cristiano oggi più che mai e, guardandomi intorno, vedo che senza Dio tutto perde il senso e la bellezza.
Ringrazio il Signore per la società che ci ha regalato. Ringrazio anche tutti coloro che per la libertà e la giustizia hanno dato la vita. Di fronte all’esigenza di dare dignità a tutti, sento un forte desiderio (come la Chiesa intera vivrà nei prossimi dieci anni) di impegnarmi ad educare secondo il cuore di Dio. Confido che ogni realtà sociale (a partire dalla scuola e dalla politica) siano i motori principali attraverso i quali far crescere il popolo che Dio ha creato e salvato. Siamo forse alla deriva sociale e morale: non sappiamo più cosa significa amare, non crediamo quasi più nel grande amore che dura per sempre. Proprio per questo prego e mi impegno per incoraggiare ognuno di noi affinché si faccia carico delle proprie responsabilità e risponda con coraggio alla decisione di Dio di venire in mezzo a noi. Gesù si fida di noi e nasce in mezzo a noi; noi cristiani non possiamo far finta di niente! La tenerezza e la tenacia di Dio infiammano il cuore e nella notte tengono la luce accesa, piccola ma sufficiente. Il Bambino nasce, cresce in mezzo a noi e ci invita a fare come lui. Gesù, che conosce bene la vita di Dio, è venuto per attirarci verso la pace e la felicità. La semplicità del bambino è la mano tesa a nostro favore.
Grazie Signore Gesù perché hai scelto di vivere in mezzo a noi e per noi. La tua Parola è chiara e profonda: medica le nostre ferite e illumina il cammino. Aiutami a vedere che la croce, anche se grande, la sollevi tu per tutti noi. Donaci di essere cristiani e di non fermarci al “fare le cose dei cristiani”. Entra Gesù nel mio cuore e cambia la mia vita. Aiutami ad amarti con tutto me stesso affinché porti frutti di giustizia, di verità e di amore gratuito.
Tanti auguri a tutti voi, affinché il Natale del Signore vi doni tanta pace e speranza.
lunedì 20 dicembre 2010
stage invernale fekda dicembre 2010
sabato 11 dicembre 2010
sabato 4 dicembre 2010
stage invernale Fekda
Palazzetto dello Sport (Impianti Sportivi) “A. Ceron”
Selvazzano D. (PD) Via Euganea 52 KARATE (tutti gli stili)
KANDAL
CHI KUNG
KUNG FU
KOBUDO
TAI JUTSU
NANBUDO
NINJUTSU
MUAY THAI
KRAV MAGA
KICK BOXING
KALI – AIKIDO
JEET KUNE DO
BATON FIGHT
GOSHIN JITSU
T’AI CHI CH’UAN
JUDO - JU JITSU
KRAV PRO COMBAT
DIFESA PERSONALE
KATORI SHINTO RYU
GINNASTICA ORIENTALE
non si può mancare un esperienza unica da vivere
cena di Natale 2010
venerdì 3 dicembre 2010
amico
se tu fossi un amico mi vorresti bene per quello che sono,con tutti i miei difetti.
se tu fossi un amico in me vedresti solo il bene senza cercare di trovare il male nelle mie azioni.
se tu fossi un amico capiresti i miei stati d'animo senza aggiungere disprezzo al mio dolore.
se tu fossi un amico oggi saresti al mio fianco.
già,se solo tu fossi un amico!
Capita a volte di trovare serie difficoltà ad accettare i comportamenti delle persone anche di quelle che reputiamo "amiche" quando si scontrano con certe "sensibilità" personali , e poi non siamo capaci di tornare indietro,per orgoglio,per convenienza o solo per vigliaccheria.
Spesso vediamo nel prossimo comportamenti che ci irritano ma che in fondo rispecchiano il nostro carattere ,vediamo cioè negli altri i nostri stessi difetti oppure le nostre paure.
Capita più spesso di nasconderci dietro atteggiamenti o modi di fare che non ci appartengono ma servono esclusivamente per uniformarci al mondo o almeno a ciò che noi crediamo sia il mondo,se io sono uguale agli altri sono normale.
Ho conosciuto donne stare insieme a uomini non per amore o almeno un sentimento che possa ricordare l'amore ma per convenienza o per paura dell'uomo stesso, e uomini che trasformano la loro vita solo per compiacere la propria compagna senza,in fondo esserne convinti, cancellando quindi il proprio passato.
Se tu fossi un amico è dedicato a tutti coloro che sono stati traditi in qualche modo da qualcuno che reputavano un "amico"
ciao
domenica 28 novembre 2010
mercoledì 17 novembre 2010
campionato nazionale di karate cornaredo
sabato 6 novembre 2010
fotografie di Arona e Angera
faccio altre foto quindi salgo sulla mia potente moto e faccio un giro nei dintorni lasciando correre nella mia mente tutti i ricordi che quel posto mi regala.
infine mi dirigo verso Angera,mentre il mondo lavora io giro in moto rilassato e felice
La rocca D'Angera
domenica 31 ottobre 2010
3"Perché stai a guardare la pagliuzza che è nell'occhio di un tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 4Come puoi dire al tuo fratello: "Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nel tuo occhio hai una trave?". 5Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio; allora tu ci vedrai bene e potrai togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.
I Pensieri Di Un Angelo
I Pensieri Di Un Angelo
domenica 24 ottobre 2010
us vighignolo
Peccato ma sono certo che avranno modo di rifarsi perchè sono davvero bravi ne sono certo
grazie ragazzi
venerdì 22 ottobre 2010
un amico...
domenica 17 ottobre 2010
u.s.Vighignolo
contenacia e capovolgendo il risultato
il goal di Simone
sabato 16 ottobre 2010
Dio esiste?
Durante una lezione, un professore lanciò una sfida ai suoi alunni con la seguente domanda: “Dio creò tutto quello che esiste?“ Un alunno rispose con coraggio: ”Sì, Lui creò tutto…“ “Realmente Dio creò tutto quello che esiste?” domandò di nuovo il maestro. Sì signore, rispose il giovane. Il professore rispose: “Se Dio ha creato tutto quello che esiste, Dio ha fatto anche il male, visto che esiste il male! E se stabiliamo che le nostre azioni sono un riflesso di noi stessi, Dio è cattivo!” Il giovane ammutolì di fronte alla risposta del maestro, inorgoglito per aver dimostrato, ancora un volta, che la fede era un mito. Un altro studente alzò la mano e disse: “Posso farle una domanda, professore?” “Logico”, fu la risposta del professore. Il giovane si alzò e chiese: ”Professore, il freddo esiste?” “Però! Che domanda è questa?… Logico che esiste, o per caso non hai mai sentito freddo?” Il ragazzo rispose: “In realtà, signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della Fisica, quello che consideriamo freddo, in realtà è l’assenza di calore. Ogni corpo o oggetto lo si può studiare quando possiede o trasmette energia; il calore è quello che permette al corpo di trattenere o trasmettere energia. Lo zero assoluto è l’assenza totale di calore; tutti i corpi rimangono inerti, incapaci di reagire, però il freddo non esiste. Abbiamo creato questa definizione per descrivere come ci sentiamo quando non abbiamo calore. E ditemi, esiste l’oscurità?”, continuò lo studente. Il professore rispose: “Esiste”. Il ragazzo rispose: “Neppure l’oscurità esiste. L’oscurità, in realtà, è l’assenza di luce. La luce la possiamo studiare, l’oscurità, no! Attraverso il prisma di Nichols, si può scomporre la luce bianca nei suoi vari colori, con le sue differenti lunghezze d’onda. L’oscurità, no!… Come si può conoscere il grado di oscurità in un determinato spazio? In base alla quantità di luce presente in quello spazio. L’oscurità è una definizione usata dall’uomo per descrivere il grado di buio quando non c’è luce”. Per concludere, il giovane chiese al professore: “Signore, il male esiste?” E il professore rispose: “Come ho affermato all’inizio, vediamo stupri, crimini, violenza in tutto il mondo. Quelle cose sono del male” Lo studente rispose: “Il male non esiste, Professore, o per lo meno non esiste da se stesso. Il male è semplicemente l’assenza di bene… Conformemente ai casi anteriori, il male è una definizione che l’uomo ha inventato per descrivere l’assenza di Dio. Dio non creò il male... Il male è il risultato dell’assenza di Dio nel cuore degli esseri umani. Lo stesso succede con il freddo, quando non c’è calore, o con l’oscurità, quando non c’è luce“. Il giovane fu applaudito da tutti in piedi, e il maestro, scuotendo la testa, rimase in silenzio. Il rettore dell’Università, che era presente, si diresse verso il giovane studente e gli domandò: “Qual è il tuo nome?” La risposta fu: “Mi chiamo Albert Einstein”.
giovedì 14 ottobre 2010
us vighignolo
mercoledì 6 ottobre 2010
Festa delle Associazioni cornaredo
ACSD Dojo Yohkoh parteciperà alla:
Festa delle Associazioni
Tradizionale festa organizzata dall'Ufficio Cultura del Comune di Cornaredo si terrà a Cornaredo (S.Pietro) - P.za della Chiesa Vecchia
Domenica 10 Ottobre 2010
dalle ore 09:00 alle ore 18:00
meditazione
Se hai ragione non hai bisogno di gridare.
(Proverbio zen)
Se siamo felici, se siamo in pace, possiamo sbocciare come un fiore; e la nostra famiglia, tutta la società, trarranno beneficio dalla nostra pace.
(Thich Nhat Hanh)
Tenete le mani aperte, tutta la sabbia del deserto passerà nelle vostre mani. Chiudete le mani, non otterrete che qualche granello di sabbia. (Dogen)
Nel 1951 un discepolo chiese a Paramahansa Yogananda: "Signore, quando non potremo più vedervi, ci sarete vicino come ora? ". Il Maestro sorrise amorevolmente e rispose: "A chi mi penserà vicino, io sarò vicino".
Renditi continuamente conto della qualità della Presenza divina. Abituati a riconoscere la Presenza di Dio nel tuo cuore.
Lotta con tutti i pensieri estranei. Tieni la tua mente su ciò che stai facendo, sia esternamente che internamente.
Torna a Dio. Non avere altra mira se non di raggiungere la Realtà.
Sii presente a ogni respiro. Non fare che la tua attenzione vaghi per la durata di un solo respiro. Ricordati di te stesso sempre e in ogni situazione.
Il Maestro apre la porta , ma sei tu che devi entrare.
Bada a quello che dici, e qualunque cosa tu dica, mettila in pratica.
gli amici
Conosci una persona,ci parli ,ci mangi insieme,ridi,giochi,ci discuti e a volte ci litighi,nel frattempo passano gli anni costruisci una vita insieme scambi le idee i pensieri,i sogni.
Poi un giorno senza preavviso come un lampo nel cielo terso,ti accorgi che è tutto falso,vuoto,inutile,uno sconosciuto,una persona che non conosci che non sai chi è cosa vuole cosa sia.
Poi pensi forse ho sbagliato sono stato precipitoso,impulsivo,ci ripensi. Ti fermi ,aspetti,rallenti la tua corsa,i tuoi pensieri,le tue emozioni,e attendi , ed il nulla ti avvolge il niente ti soffoca,ti opprime.
Aspetti ma nulla accade,anzi,accade che ti accorgi che la reazione è al contrario di ogni aspettativa,diventa aggressivo,offensivo,distruttivo! Così capisci che ciò che hai intuito era drammaticamente vero e te ne fai una ragione.
A volte la vita ci cambia più di quello che noi pensiamo trasforma i nostri pensieri i nostri modi di comportarci con gli altri cambia i nostri punti di vista e le nostre aspettative a volte ci accorgiamo che siamo degli sconosciuti
gli amici sono come i diamanti …. Solo quelli veri durano per sempre!
venerdì 1 ottobre 2010
dojo yohkoh l'articolo su "settegiorni"
http://www.palestracornaredo.it/Rassegna_Stampa/7gg%2001Ott10.pdf
domenica 26 settembre 2010
us Vighignolo
gli 8 passi dello yoga
Gli otto passi dello Yoga (Astanga-Yoga)
Secondo il Rishi Patanjali lo Yoga ha otto passi, che egli nel 29.Yogasutra descrive come segue:
yama, niyama, asana, pranayama, pratyahara, dharana, dhyana, samadhayo stav angani!
1. Yama: è il controllo assoluto in relazione alle cinque seguenti regole:
Non violenza (ahimsa): non ferire né uccidere fisicamente o mentalmente esseri viventi, poiché chi ferisco? È il mio stesso spirito.
Amore per la verità (satya): non dire menzogne, non trasmettere false informazioni, non testimoniare il falso, poiché a chi mento? Al mio stesso spirito.
Non rubare (asteya): non rubare niente, non essere avido. A chi ruberei? Le mie stesse cose non le posso rubare. Lo stesso spirito è in tutto. Quando la consapevolezza si è sviluppata in modo da riconoscere che lo stesso spirito vive in tutto, allora nessuno potrà più essere ferito, a nessuno potrà più essere mentito e a nessuno potrà più essere rubato.
Continenza (brahmacarya): controllo sui rapporti sessuali, sui pensieri collegati a cose sessuali e sul toccare. Non si dovrebbe né guardare film pornografici né leggere libri pornografici. Quando qualcuno sente, nella sua (limitata) attività sessuale, l’unità con atma, allora esercita la continenza.
Non possessività (aparigraha): non accumulare agiatezza, non approvare la corruzione, non conservare regali di lusso.
2. Niyama: è regolazione o disciplina in relazione alle cinque seguenti regole:
Purezza (sauca): purezza fisica e mentale. Si dovrebbero accettare tutti i pensieri, buoni e cattivi. Essi arrivano da Dio per rendere l’uomo più perseverante.
Soddisfazione (samtosa): essere sempre felici e liberi da desideri terreni, accettare tutti i desideri come provenienti da atma.
Autodisciplina (tapas): sobrietà, regolarità e costanza nel cammino spirituale.
Autoapprendimento (svadhyaya): studio della fisiologia, della psicologia, della filosofia e dello spirito (atma), che ci dà pura conoscenza e ci conduce alla liberazione.
Dedizione a Dio (isvara pranidhanani): fede, amore, lealtà, dedizione e sottomissione a Dio.
3. Asana: sono esercizi o posture fisiche:
Nell’esercizio di ogni nostra azione necessitiamo di un corpo solido e resistente e di uno stato mentale equilibrato. Con la pratica delle asana, malattie fisiche e malattie mentali come preoccupazioni, paure, depressioni e tensioni possono essere rimosse, e può essere ristabilito il corretto ordine fisico e mentale. Siamo in grado di conservare la nostra salute, di eseguire ogni azione e di meditare.
4. Pranayama: o energia cosmica
Vita è respiro e respiro è vita. Ogni creatura vivente dipende dal respiro. Esso inizia al momento del concepimento, mentre la vita termina con l’esalazione dell’ultimo respiro. La corretta respirazione ha un eminente significato per tutti, in ogni sfera vitale, poiché respiro, corpo e mente si trovano in reciproca relazione.
Nel 49.yogasutra Patanjali spiega pranayama nel seguente modo:
tasmin sati svasa-prasvasayor gati-vicchedah pranayamah|
Il significato dell’intero sutra suona: quando ci si è rafforzati in questo (le asana), ha luogo pranayama. Ciò è il controllo del respiro tramite l’interruzione dell’inspirazione e dell’espirazione. Dopo aver allenato bene le asana, inizia il controllo sul prana
5. Pratyahara: o ritiro dei sensi
Pratyahara è la tecnica o la via attraverso la quale i sensi con i propri oggetti non vengono più a contatto e vengono ritirati nella sostanza mentale. Pratyahara è possibile solo quando la mente viene controllata. Poiché solo la mente può controllare i sensi. Quando il sadhaka (l’aspirante, colui che pratica sadhana) ha raggiunto la consapevolezza e sa che atma esiste ovunque, allora egli controlla automaticamente anche la mente. Il sadhaka dovrebbe dunque, in ogni momento, provare a sentire l’unità con atma. Gli esercizi di pranayama sono pure utili, poiché anche attraverso di essi viene temporaneamente controllata la mente, e risulta quindi più facile sentire l’unità con atma.
6. Dharana: o concentrazione
Dharana è il fermare la materia mentale su un oggetto esteriore o su uno interiore. Concentrazione sulla punta del naso, nel punto tra le sopracciglia, sul cuore, su determinati centri nervosi nella colonna vertebrale (chakra), sul sole, sulla luna oppure su qualsiasi altro oggetto, viene detto dharana. Dietro questi posti o oggetti dovrebbe essere percepita la presenza di atma.
7. Dhyana: o meditazione
Nello stato di dhyana (meditazione) la percezione è rivolta ininterrottamente verso un posto. Quando la corrente della percezione scorre ininterrotta e la sostanza mentale è orientata completamente e continuamente su un oggetto, questo viene chiamato dhyana. Nello stato di dhyana la mente si è unita con il tranquillo prana.
Esistono due diversi tipi di dhyana: sakara (meditazione con forma) e nirakara (meditazione senza forma). Meditazione con forma consiste nell'immaginarsi un oggetto oppure un'immagine. Meditazione senza forma consiste nel pensare alla qualità, all'attività e alla beatitudine di atma, di paramatma o di Dio.
8. Samadhi: o unità coscienziale o illuminazione
Samadhi viene chiamata la meditazione durante la quale, nella consapevolezza, esiste solo l’oggetto della meditazione, e la consapevolezza riluce della sua stessa forma di per se stessa vuota.
Samadhi è dunque lo stato in cui esiste solo la consapevolezza dello spirito e non rimangono altre cose.
La Dattatreya Samhita (una scrittura sullo yoga) descrive questo stato nel seguente modo: L’armonia o l’equilibrio dello spirito divino individuale e dello spirito divino universale è samadhi.
sabato 18 settembre 2010
calcio Vighignolo
Un bellissimo goal che premia la tenacia e la fiducia in questo bravo giocatore e che insegna a non arrendersi mai ma continuare a credere in ciò che si fà,un grande insegnamento per tutti.
martedì 14 settembre 2010
«Cristianofobia»
I 500 cristiani uccisi da musulmani in Nigeria in questi giorni sono l’ennesimo caso di una «cristianofobia sempre più preoccupante. I cristiani vengono perseguitati per la loro fede e perché sono una minoranza. Ma l’Occidente resta in silenzio». È la denuncia di René Guitton, lo scrittore francese capace di rilanciare a Parigi il dramma della persecuzione dei credenti in Cristo nel mondo con un saggio-inchiesta che ha conseguito il Premio per i diritti dell’uomo del Parlamento transalpino. Il volume si intitola «Cristianofobia» ed è edito da pochi giorni da Lindau. Partendo da esperienze e incontri concreti sul campo, Guitton traccia una sorta di mappa ragionata e documentata dell’avversione ai cristiani da parte dell’islamismo, del comunismo ateo e dell’hindutva, l’ideologia che vuole rendere l’intera India una nazione indù. Abbiamo raggiunto per una breve intervista Guitton, appena rientrato da una tournée in Canada.
I fatti di questi giorni in Nigeria ripropongono il tema dei cristiani perseguitati. Esiste, a suo avviso, una coscienza internazionale sull’avversione violenta verso i cristiani nel mondo?
Sì, questa coscienza c’è ma sono difficili le modalità con cui intervenire. Le pressioni possono essere fatte, per esempio, dall’Unione europea in maniera politica ed economica. Ad esempio: la Turchia vuole entrare in Europa (non mi pronuncio su tale fatto), quindi l’Unione europea può esigere che all’interno dell’armonizzazione legale prevista per l’ingresso in Europa, il governo Ankara sopprima l’obbligo di citare la religione di appartenenza sulla carte di identità, che è un fatto che in quel Paese causa discriminazione. Anche tramite l’Unesco, mediante l’educazione e l’aiuto culturale che viene offerto in vari Paesi con questa istituzione - per esempio l’Autorità palestinese -, si possono fare pressioni. Inoltre è possibile fare interventi economici sui governi: per esempio, su quello iracheno, che ha bisogno di aiuti finanziari esterni, oppure sui responsabili di Hamas a Gaza, che hanno un’impellente necessità di denaro per la ricostruzione.
Non fà notizia,non interessa,è lontano da noi e dal nostro mondo...o è qualcosa d'altro che tacita la nostra coscienza?
giovedì 26 agosto 2010
Il desiderio
Allora non poté più trattenersi. "Noi monaci non avviciniamo le donne" disse a Tukuo " e meno che meno quelle giovani e carine. È pericoloso. Perché l'hai fatto?". Lo rimproverò.
"Io quella ragazza l'ho lasciata laggiù sulla riva" disse Tukuo. "Tu invece la stai ancora portando con te?".
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Significato:
L'insegnamento zen punta alla sostanza dei problemi: che senso ha, per esempio, fare un voto di castità quando si arde dal desiderio? È solo un andare contro natura.
Il problema non è desiderio o non-desiderio, sesso o castità: il problema è di essere se stesso.
Chi si reprime, non può realizzarsi.
preghiera ebraica
“Io credo nel Sole anche quando non brilla. Io credo nell’Amore anche quando non lo sento. Io credo in Dio anche quando tace” – Preghiera ebraica scritta sul muro di una cantina di Colonia durante la seconda guerra
lunedì 23 agosto 2010
idea per un escursione dal monastero di Dumenza
Dal rifugio passa l'ottava tappa del sentiero 3V Via Verde Varesina.
dal Rifugio Campiglio
Dal lungolago di Luino, in direzione nord, poco prima della fine del paese, lasciamo la statale 394 per prendere sulla destra la provinciale 6 con la quale saliamo a Dumenza e a Due Cossari.
Successivamente lasciamo a sinistra la deviazione per Agra e continuiamo in direzione di Curiglia fino a trovare il bivio di Cinquevie (m. 551) dove giriamo a destra verso Pradecolo. La strada ora è più stretta e sale con 31 tornanti che, in qualche caso, possono richiedere una doppia manovra.
Dopo sette chilometri, superiamo il convento del Monaci Benedettini e raggiungiamo il Rifugio Campiglio dove l'asfalto termina (m. 1184).
Parcheggiata la macchina, superiamo una sbarra che chiude l'accesso ai veicoli e ci incamminiamo su una sterrata.
Ignoriamo la stradina sulla destra che sale verso una chiesa e andiamo diritto passando accanto ad una fontana. Alcuni segnavia indicano davanti a noi: Madonna della Guardia, Alpone, Curiglia e Monte Lema.
Poco più avanti troviamo un bivio. Qui viene segnalato il Monte Lema sulla destra e diritto Alpone a un'ora di cammino.
Successivamente incontriamo un ampio sentiero che sale da sinistra e si unisce al nostro percorso. Qui dovremo fare attenzione al ritorno per seguire correttamente la sterrata, che in questo punto procede in piano, evitando di scendere a destra.
Continuiamo nella faggeta con percorso che alterna vari tratti in piano e lievi saliscendi, effettuando un largo semicerchio alla testata della Valle Arasio. Il percorso segue fedelmente la sinuosità della montagna. Alcuni torrenti o semplici rivoli scendono dal Monte Lema (m. 1620) e dal Poncione di Breno (m. 1654) e attraversano la sterrata. Questa prima parte del percorso, durante il periodo invernale è completamente in ombra.
Sul lato opposto della vallata cominciamo a vedere la bianca chiesetta della Madonna della Guardia, posta su un poggio solatio, poco prima del rifugio. Sarà un buon punto di riferimento in quanto è quasi sempre visibile lungo il cammino.
Percorriamo poi un tratto in salita e, dopo una breve discesa, troviamo un bivio (m. 1300). I segnavia indicano diritto il Monte Lema, e a sinistra l'Agriturismo Le Gemelle, Alpone e la Chiesetta di Alpone. Lasciamo dunque la sterrata e prendiamo il sentiero che scende a sinistra.
Seguendo i bolli sui faggi scendiamo un poco e poi continuiamo quasi in piano passando accanto ad un casello dell'acquedotto.
Ora i faggi lasciano il posto alle betulle e il panorama consente una bella vista sul sottostante Lago Maggiore.
Superiamo una pietra con inciso il nome di uno sfortunato escursionista.
Dopo un tratto allo scoperto attraversiamo un altro gruppo di betulle ed un grande faggio.
Il percorso ora è sbarrato da una staccionata in legno ed in effetti più avanti c'è un burrone. Prendiamo un sentiero sulla destra con il quale dopo una breve salita, torniamo a scendere fino ad un'altra staccionata sulla quale un segnavia indica Pradecolo alle nostre spalle.
Ora continuiamo quasi in piano tra rade betulle, con bella vista sul lago.
Più avanti, vediamo il retro della chiesa, poco più in basso. Alcuni segnavia indicano che ci troviamo sulla tappa 8 (Dumenza-Curiglia) della 3V; a destra viene indicato il Monte Lema e alle nostre spalle Pradecolo e il Rifugio Campiglio.
Con pochi passi in discesa raggiungiamo la chiesetta (m. 1245).
Superiamo una fontana, due tavoli in legno e relative panche e raggiungiamo la facciata dove ci fermiamo un attimo ad ammirare lo splendido panorama. Proseguiamo poi sull'altro lato dell'edificio e troviamo una palina con altri segnavia: diritto viene segnalato il Monte Lema; dietro l'Alpe Sarona e Curiglia; a sinistra Alpone a 100 metri, Viasco e Cà del Sasso.
In leggera discesa su un ampio sentiero tra i faggi raggiungiamo le belle baite in pietra di Alpone, quasi tutte ben ristrutturate.
Il rifugio e l'Agriturismo Le Gemelle, posti l'uno accanto all'altro, sono tra le prime baite.
Tempo impiegato: ore 1.10 - Dislivello: m. + 140 -94