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giovedì 25 dicembre 2014

Kenjutsu a Settimo Milanese



Il Kenjutsu (剣術: Kenjutsu, arte della spada) è un'arte marziale giapponese costituita dall'insieme delle tecniche di katana utilizzate durante i combattimenti corpo a corpo; si differenzia dallo Iaido perché le tecniche vengono eseguite solo dopo l'estrazione della spada dal fodero, mentre nello Iaido tutte le sequenze di tecniche (kata) vengono eseguite fin dall'estrazione dell'arma (Iai vuol dire infatti "estrazione" in giapponese).
Si può tranquillamente affermare che il kenjutsu si trova a livelli inferiori (in raffinatezza delle tecniche) rispetto allo Iaido, poiché utilizzato in guerra contro molteplici avversari (difatti le tecniche consistono in una serie di tagli dati verticalmente, orizzontalmente e diagonalmente al fine di annientare più "corpi" possibili nelle vicinanze del guerriero).
Bisogna fare molta attenzione nel non confondere il kendō con il kenjutsu. Infatti la differenza tra i due termini sta proprio negli ideogrammi che li compongono. Ken-Jutsu (剣術) sta per "Arte della spada" (da ken 剣: spada, e jutsu 術: arte, tecnica) mentre Ken-Do (剣道) sta per "Via della spada" (da do: via, percorso, in senso spirituale), inoltre bisogna comprendere la vera differenza tra queste: il kenjustu è un'arte nata per combattere e uccidere i nemici sul campo di battaglia, sviluppata dalla classe guerriera giapponese nel corso dei secoli; il kendo è sempre un'arte marziale, ma il suo scopo non è più uccidere l'avversario per ottenere la propria sopravvivenza. Lo scopo del kendo è auto-disciplinare se stessi, il proprio corpo e la propria mente, e percorrere appunto "la Via" per migliorarsi e crescere come persone insieme agli altri praticanti con i quali si studia l'Arte. Senza addentrarsi nelle possibili interpretazioni spirituali e filosofiche, questo concetto può essere racchiuso in una frase: nel kenjutsu ci si addestra per sconfiggere il nemico; nel kendo ci si addestra per sconfiggere se stessi e i propri limiti.

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Kashima Shinden Jikishinkage Ryu (鹿島神傳直心影流?), o più brevemente Jikishinkage Ryu (直心影流?), è una tradizionale scuola di spada (koryū kenjutsu) sviluppatasi in Giappone nell'alto periodo Sengoku. È una delle antiche arti marziali giapponesi che sono praticate ancora oggi.
Una traduzione sommaria del termine è la seguente:
  • Kashima è una città del Giappone in cui si trova l'antico santuario che conserva il sacro simbolo detto Shintai (anima di Dio);
  • Shinden: donato da Dio;
  • Jikishinkage: dall'ombra del cuore;
  • Ryu: scuola.

Storia

Jikishinkage Ryu deriva dalle antiche scuole di scherma affermatesi tra il tardo periodo Muromachi e l'alto periodo Sengoku - tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo - presso il santuario di Kashima grazie a Matsumoto Bizen-no-Kami Naokatsu (松本備前守尚勝?1467-1524).
La scuola Jikishinkage discende direttamente da due diverse scuole: Kage Ryu e Shinkage Ryu. Kage Ryu (o scuola dell'ombra) fu fondata nel 1490 dal samurai Aizu Iko, che perfezionò il proprio stile e lo diffuse in Giappone. Tuttavia è noto che, nel 1525, un altro samurai chiamato Kumizume Ise no Kami Nobutsuno (1508-1548) insegnava un proprio stile di kenjutsu come forma derivata del Kage Ryu, che egli chiamava Shinkage Ryu (o nuova scuola della ombra). Jikishinkage Ryu è la nuovissima scuola dell'antica ombra, e ciò denoterebbe rispetto verso gli antichi maestri. Matsumoto Bizen no Kami Naukatsu fu un famoso maestro di kenjutsu e fondò una propria scuola che dapprima chiamò Kashima Shinryu, poi Kashima Shinden Jikishinkage Ryu. Queste scuole sono ancor oggi praticate e secondo diverse varianti.
Il 14° grande maestro di Jikishinkage Ryu Kenjutsu fu il famoso spadaccino Kenkichi Sakakabira (1830-1894), guardia personale dello Shōgun. I suoi due migliori discepoli furono Matsudaira Konen e Yamada Jirokichi (1863-1930); entrambi studiarono gli stili più tradizionali del Jikishinkage Ryu. Il miglior allievo di Konen fu Makita Shigekatsu (1849-1914), giovane discendente di una famiglia di samurai dello Hokkaidō, il cui nome insieme alla scuola Jikishinkage, divennero famosi durante la guerra civile giapponese del 1867-1868 (la guerra Boshin). Oltre che di spada egli fu anche un esperto praticante di Kyudo, l'arte marziale giapponese dell'arco. Shigekatsu ereditò il titolo di grande maestro di Jikishinkage Ryu, ma la guerra in cui combatteva contro l'imperatore era una causa destinata a fallire. La casta dei samurai fu infatti sciolta e Shigekatsu dovette fuggire. Quando tornò in Hokkaidō aprì un proprio dojo, detto Jikishin Kan Dojo, e insegnò diverse arti marziali, non solamente il Kenjutsu. Il suo dojo divenne famoso nonostante la messa al bando, nel 1876, dell'uso di portare la katana.
Dopo la sua morte, nel 1914, il villaggio di Atsuta eresse in sua memoria un obelisco di granito nero, che esiste ancora oggi. La tradizione familiare è stata portata avanti da un discendente di Shigekatsu, Kimiyoshi Suzuki (n. 1934), che è maestro di Goju Ryu Karate (vedi stili del karate) e di Jikishinkage Ryu.

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