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sabato 21 dicembre 2013

arti marziali.....che delusione!

Già il codice comportamentale del Bushido ("la via etico-spirituale del guerriero" - shin = spirito) ci dà un'idea dello spirito del guerriero attraverso i sette principi: Gi: Onestà e Giustizia. Sii scrupolosamente onesto nei rapporti con gli altri, credi nella giustizia che proviene non dalle altre persone ma da te stesso. Il vero Samurai non ha incertezze sulla questione dell'onestà e della giustizia. Vi è solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Yu: Eroico Coraggio
Elevati al di sopra delle masse che hanno paura di agire, nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere. Un Samurai deve possedere un eroico coraggio, ciò è assolutamente rischioso e pericoloso, ciò significa vivere in modo completo, pieno, meraviglioso. L'eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.
Jin: Compassione
L'intenso addestramento rende il samurai svelto e forte. È diverso dagli altri, egli acquisisce un potere che deve essere utilizzato per il bene comune. Possiede compassione, coglie ogni opportunità di essere d'aiuto ai propri simili e se l'opportunità non si presenta egli fa di tutto per trovarne una.
Rei: Gentile Cortesia
I Samurai non hanno motivi per comportarsi in maniera crudele, non hanno bisogno di mostrare la propria forza. Un Samurai è gentile anche con i nemici. Senza tale dimostrazione di rispetto esteriore un uomo è poco più di un animale. Il Samurai è rispettato non solo per la sua forza in battaglia ma anche per come interagisce con gli altri uomini.
Makoto: Cuore puro - Completa Sincerità
Quando un Samurai esprime l'intenzione di compiere un'azione, questa è praticamente già compiuta, nulla gli impedirà di portare a termine l'intenzione espressa. Egli non ha bisogno né di "dare la parola" né di promettere. Parlare e agire sono la medesima cosa.
Meiyo: Onore
Vi è un solo giudice dell'onore del Samurai: lui stesso. Le decisioni che prendi e le azioni che ne conseguono sono un riflesso di ciò che sei in realtà. Non puoi nasconderti da te stesso.
Chugi: Dovere e Lealtà
Per il Samurai compiere un'azione o esprimere qualcosa equivale a diventarne proprietario. Egli ne assume la piena responsabilità, anche per ciò che ne consegue. Il Samurai è immensamente leale verso coloro di cui si prende cura. Egli resta fieramente fedele a coloro di cui è responsabile.
Si può pertanto individuare quali caratteristiche certe debbano perseguire le discipline moderne per rientrare nel mondo del Budo, si può più facilmente definire quello che non devono certamente essere, tra queste due estremità esiste un mare di altre caratteristiche.
Ciò che determina essenzialmente l'indirizzo (Do) che si deve seguire è proprio nei principi fondamentali, inequivocabili, della disciplina che si pratica e che, per caratteristiche, appartenga al mondo del Budo. 

Ma quando un "maestro" (la minuscola è d'obbligo) perde la "VIA" quando il codice etico viene "dimenticato" davanti a chi ci troviamo ?
nella mia sia pur breve esperienza nelle arti marziali,ho avuto la triste esperienza di conoscere fin troppo "maestri"che avevano evidentemente perso la "Via" ma non avevano l'umiltà di riconoscerlo.
Noi occidentali,evidentemente,siamo troppo legati da interessi economici per poterci aprire completamente alle arti e pensieri orientali,rari sono i Maestri troppi i maestri che si credono tali.
Quando ci si crede di essere su un piano superiore non  possiediamo l'umiltà necessaria per porci di fronte agli allievi come dei veri Maestri e non ci si accorge che umiliare un allievo non serve a nulla salvo poi indispettirci quando l'allievo se ne và.
Insegnare significa lasciare un segno, non sono le nozioni o le tecniche semplici,chiunque le può insegnare, ma donare ai propri allievi qualcosa di più qualcosa di più profondo che segna il cuore lo spirito di chi si appresta ad imparare.
Purtroppo la mia esperienza mi ha insegnato invece che conta solo il denaro,la gloria personale di questi pseudo-maestri che hanno smarrito la "Via" e credono che una palestra piena o la pubblicazione di un libretto gli dia la possibilità di sentirsi dei "Maestri" in realtà sono solo degli abili manager ben lontani dal vero significato della parola stessa.
Quando poi questi stessi maestri arrivano a minacciare fisicamente per telefono i propri allievi solo perchè hanno avuto l'ardire di invitare ad uno stage quelli che erroneamente vengono definiti "i miei allievi" credo che abbiamo proprio toccato il fondo. Invece no si può andare oltre insultando,offendendo e minacciando ulteriormente l'allievo per i suoi problemi personali.
Beh da questi personaggi non voglio imparare nulla e come praticante d'arti marziali mi sento indignato.
A mio parere pochi sono i veri Maestri molto pochi ed è per questa ragione che mi sono ritirato da questo mondo ipocrita che si riempie la bocca di belle parole ma non è poi capace di metterle in pratica,che vanta differenze con gli altri sport ma che al lato pratico non se ne discosta,io ci avevo creduto e ci ho sbattuto il naso ..... peccato!


 

1 commento:

  1. Sono in questo ambiente dal 1979. Purtroppo tra l'ideale e il reale, questo è.
    E' anche vero che non tutti...

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